Il Gruppo Advocacy di Rete intende ripercorrere finalità e motivi del disegno di legge e sottoporre a disamina le critiche – giuridicamente senza fondamento – opposte al testo sin dal primo articolo.
Redazione
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Elezioni 2022, un vademecum in cinque punti
La Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio propone a tutti i candidati e le candidate alle prossime elezioni amministrative di giugno di fare proprio il vademecum per una comunicazione politica e pubblica libera dai discorsi d’odio.
Ddl Zan, una battaglia mai interrotta
La Rete saluta con favore la ripresentazione in Senato del Ddl Zan, a tutela di tutte le persone e prevenzione dei crimini d’odio
Nuova calendarizzazione Commissione diritti umani
La Rete saluta con soddisfazione e fiducia la nuova calendarizzazione per l’istituzione di una Commissione nazionale per i diritti umani.
Un (altro) pessimo segnale
La piattaforma Meta permetterà agli utenti e alle utenti di Facebook e di Instragram di pubblicare contenuti che invochino alla violenza e all’odio nei confronti dei russi e dei militari russi.
Ius scholae, verso la riforma della legge sulla cittadinanza
La Rete accoglie in modo positivo la notizia dell’adozione del testo che introduce il cosiddetto “ius scholae” come base di partenza per la tanto attesa riforma della legge sulla cittadinanza.
Comunicato per la pace
La Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e fenomeni d’odio si associa all’appello per la cessazione del conflitto in Ucraina.
Un dialogo continuo
Strutturati come un appuntamento periodico, dalla durata contenuta e dalla struttura agile, i Dialoghi in rete si sono rapidamente affermati come strumento di condivisione e di approfondimento.
Il ritorno delle “parole che feriscono”
Le riflessioni di Federico Faloppa, sui dati emersi dalla Mappa dell’Intolleranza 6.0, evidenziano la radicalizzazione dell’odio verso determinate categorie con un’impennata di “parole che feriscono”.
L’azione di contrasto all’hate speech della Commissione Europea
La Rete sostiene l’iniziativa proposta dalla Commissione europea per estendere la lista degli ‘euro-crimini’.