Chi siamo

Immagine decorativa Rete Nazionale contro l'odio
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Nella Rete Nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio riuniamo diverse e molte realtà che da tempo si occupano di studiare, mappare e contrastare i fenomeni d’odio e gli hate speech. 

Che cos’è la Rete

La Rete comprende, tra gli altri, ONG quali Cospe e ActionAid, 8 Associazioni, il movimento transnazionale No Hate Speech Italia, ricercatori e ricercatrici provenienti da 8 Università, 3 Centri di ricerca, un Centro studi, due Osservatori, il Consiglio Nazionale Forense, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.

Di fronte alla sempre più violenta e pericolosa pervasività dei discorsi e dei fenomeni d’odio, sia online che offline, sentiamo l’esigenza di costruire una risposta forte ed efficace.

Osservare e prevenire i discorsi e i fenomeni d’odio sono i nostri obiettivi. Vogliamo creare e diffondere contronarrazioni e narrazioni alternative e promuovere dialoghi tra società civile, istituzioni e organizzazioni. 

Intendiamo sostenere azioni di advocacy, promuovere e condividere percorsi formativi, scambiare materiali educativi e buone pratiche all’interno e oltre la Rete, raccogliendo dati, ricerche, infografiche utili da mettere a disposizione di tutta la società civile.

Agire, sensibilizzare, contrastare serve: ma moltissimo rimane ancora da fare. Per questo siamo qui: siamo presenti e attivi e vogliamo essere una risorsa per chi come noi crede che sia auspicabile e possibile costruire una società inclusiva, aperta al dialogo, dove siano tutelati i diritti di tutte le persone. 

Coordina la Rete Federico Faloppa (Università di Reading). Il Comitato di Coordinamento è composto da Silvia Brena (Vox Diritti), Martina Chichi (Amnesty International), Monica Gazzola (Cestudir Venezia), Pierluigi Musarò (Università di Bologna), Paola Rizzi (Giulia Giornaliste).

Com’è nata la Rete

La nostra data di nascita ufficiale è il 26 ottobre 2020, quando abbiamo steso il Protocollo di intesa della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio. 

L’idea esisteva già in embrione nel 2018, anno in cui Amnesty International promosse e costituì una rete di ricercatori e organizzazioni impegnati nello studio e nel contrasto di questi fenomeni. 
Era il Tavolo odio, che riuniva attorno a sé 30 realtà di esperti in linguaggi e crimini d’odio, dediti a confrontarsi sugli aspetti giuridici, sulla comunicazione, sul monitoraggio e sull’educazione al contrasto di questo problema. Il Tavolo aveva l’obiettivo di trovare soluzioni e risposte ai fenomeni dell’odio e della discriminazione, che dilagavano sempre più nella società italiana.

Nell’anno successivo, il 30 ottobre 2019, viene costituita  la Commissione parlamentare straordinaria per il contrasto ai fenomeni dell’intolleranza, del razzismo, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio e alla violenza, voluta dalla Senatrice a vita Liliana Segre. Una risposta forte all’aumento di queste forme di aggressione e violenza, di cui è stata vittima la stessa Senatrice con migliaia di messaggi antisemiti ricevuti proprio mentre veniva celebrato il suo novantesimo compleanno.

Nel 2020 ecco nascere la Rete, un progetto interdisciplinare dove centri di ricerca e di studio lavorano fianco a fianco e osservano i fenomeni d’odio con approcci diversi. Dalle scienze sociali alla psicologia, dalla giurisprudenza alla psicologia, dall’analisi del discorso alla linguistica computazionale, le nostre ricerche analizzano da prospettive differenti grandi quantità di dati, per comprendere a fondo i meccanismi che stanno alla base della produzione e della diffusione degli hate speech, sia online che offline. Una ricerca che permette di smontare questi meccanismi con un’incisiva azione di contrasto, basata sulle proposte normative, sugli interventi educativi, sulla formazione professionale, sulla contronarrazione.

Protocollo d’Intesa

Il Protocollo di Intesa della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio è stato formalizzato il 26 ottobre 2020 e ne definisce le finalità e le attività, specificandone la struttura e le modalità di adesione e partecipazione.

“I discorsi d’odio viaggiano veloci, violenti, virulenti.
Contagiano, schiacciano, dividono.
Umiliano, aggrediscono, riducono al silenzio:
un invasivo rumore di fondo.

Ma possiamo studiarli, smascherarli, affrontarli.
E isolarli, combatterli, sconfiggerli.
Rispondendo allo scontro col confronto:
un insieme consapevole di voci.

Siamo una rete, fermiamo valanghe.”

I soggetti della rete

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