DDL Zan: a quando la calendarizzazione in Senato?

da | Mar 29, 2021 | Advocacy

supporto al ddl Zan senato

Alla c.a. dell’Avv. Maria Elisabetta Alberti Casellati
Presidente del Senato della Repubblica
Palazzo Madama
Piazza Madama
00186, Roma

Roma, 26 marzo 2021

Oggetto: Legge contro l’omo-bi-transfobia, la misoginia e l’abilismo: a quando la calendarizzazione in Senato?

Gentile Presidente,

La Rete Nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio nasce nel 2018 e riunisce numerose realtà della società civile che da tempo si occupano di studiare, mappare e contrastare i fenomeni d’odio e gli hate speech.

Il 4 novembre dello scorso anno abbiamo salutato con grande soddisfazione l’approvazione da parte della Camera del testo unificato di proposta di legge con primo firmatario l’On. ZanMisure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità”.

Finalmente, dopo la parziale sospensione dei lavori delle Camere dovuta all’emergenza Covid, e soprattutto dopo che due proposte di legge contro l’omofobia furono sottratte al dibattito parlamentare durante la XVI legislatura, nel 2009 e nel 2013. Finalmente, infine, perché l’Italia è molto in ritardo, rispetto a molti altri Paesi, nell’accogliere le raccomandazioni delle Nazioni Unite, del Consiglio d’Europa e di vari documenti di soft e hard law dell’Unione Europea in tema di diritti umani delle persone LGBTI+ e di contrasto alla misoginia.

Come già avviene in molti paesi, dalla Francia alla Germania, dall’Austria alla Svizzera, il disegno di legge propone la perseguibilità di reati motivati da stigma sessuale, in particolar modo nei confronti delle persone omosessuali e transessuali, insieme all’introduzione di strumenti di prevenzione del crimine e di assistenza alle vittime di questi reati.
In particolare, la proposta di legge in discussione riguarda l’estensione della punibilità già prevista dagli artt. 604 bis e 604 ter c.p. per le condotte di commissione di atti discriminatori o istigazione alla commissione di atti discriminatori per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi, anche alle medesime condotte per motivi di genere, sesso, identità sessuale, orientamento sessuale e disabilità.

Alla luce delle contestazioni, anche plateali, che hanno accompagnato l’iter dell’approvazione nel primo ramo del Parlamento, riteniamo doveroso sottolineare e ribadire che il testo approvato dalla Camera non limita la libertà di pensiero, né punisce idee, opinioni e manifestazioni di pensiero, bensì condotte: il testo licenziato dalla Camera reprime infatti l’istigazione a commettere reati di discriminazione (i c.d. discorsi che incitano all’odio) e la commissione di reati fondati sulla discriminazione, ossia i comportamenti aggressivi motivati da discriminazione. Ciò emerge chiaramente dalla struttura e dalla lettera della legge proposta e, in particolare, dall’art.3 del disegno di legge che sancisce il “Pluralismo delle idee e libertà delle scelte” e che dispone che la punibilità scatta solo quando vi sia “il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”, con l’esplicita previsione che le opinioni non istigatorie rientrano nell’alveo dell’art.21 della Costituzione e, quindi, sono escluse dall’applicabilità delle norme punitive in oggetto.
Sottolineamo altresì l’importanza degli strumenti di prevenzione e di sostegno alle vittime che finalmente verranno introdotti nel nostro ordinamento con l’approvazione del disegno di legge: la previsione di stanziamenti a favore dei centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere, per prestare assistenza legale, sanitaria, psicologica e materiale alle vittime dei reati di odio e discriminazione; l’inserimento nell’offerta formativa scolastica di programmi di sensibilizzazione a questo tipo di discriminazioni; il riconoscimento del 17 maggio quale giornata nazionale contro l’omofobia dedicata alla promozione della cultura del rispetto e dell’inclusione nonché al contrasto dei pregiudizi, delle discriminazioni.
Come sappiamo dal nostro costante lavoro di monitoraggio e contrasto alle discriminazioni, in Italia esiste un serio problema di discriminazione verso le persone omosessuali e transessuali, nonché un sistema di arretratezza culturale e sociale nei confronti delle donne che fomenta misoginia, violenze e femminicidi. Una realtà che è sotto gli occhi di tutti, come purtroppo ci hanno ricordato le gravissime aggressioni omofobe avvenute nelle scorse settimane lungo la Penisola, e l’agghiacciante cronaca pressoché giornaliera riguardante i femminicidi.

L’approvazione del disegno di legge permetterebbe di dotare la magistratura di norme adeguate e le vittime di una tutela legale dei loro diritti, e consentirebbe finalmente l’avvio di percorsi culturali e sociali volti alla rimozione in radice di pregiudizi discriminatori.

Tutti noi soggetti partecipanti alla Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e fenomeni d’odio, auspichiamo che il Senato calendarizzi al più presto l’esame del disegno di legge, sia per porre rimedio alla lacuna normativa e alla mancanza di tutela contro i crimini d’odio e i discorsi d’odio con riguardo al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere, sia per attuare il dettato costituzionale della pari dignità delle persone e in ossequio alle Convenzioni europee e internazionali, verso l’affermazione di una cultura del diritto e della prevenzione dei fenomeni d’odio come risposta ferma e duratura al culto della violenza e alla prassi della discriminazione.

Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai crimini d’odio