Donne alla gogna, la campagna di sensibilizzazione contro l’odio social

da | Lug 28, 2025 | News, Riflessioni e progetti della rete

di Beatrice Curci

 

Un odio inarrestabile pervade i social alla velocità di un algoritmo e colpisce soprattutto le donne. Che siano giornaliste, politiche, intellettuali, attiviste o semplici utenti, senza che condividano opinioni o post si trovano a dover affrontare commenti offensivi, minacce, insulti e discriminazioni. Sempre più esposte a un odio pauroso che, in un gioco al massacro, finisce per innescare spirali inarrestabili produttrici di altro odio.

Un comportamento intollerabile che genera un ambiente tossico, in cui radicati stereotipi di genere, sessismo, tentativi di sminuire o intimidire cercano di avere la meglio. Forse perché dietro la tastiera del Pc o dello smartphone questi uomini, se tali possano essere definiti, vivono il senso d’impunità del mondo on line liberi di tirar fuori il livore della loro inadeguatezza rispetto a un mondo e a una cultura che fa ancora terribilmente fatica a rispettare e riconoscere le donne nella loro identità e nelle diverse sfaccettature di un ruolo sociale ormai meritatamente non più marginale. E che invece le ha viste e volute troppo a lungo soltanto come madri, mogli e sorelle.

Così i “leoni da testiera”, più che leoni sarebbero da definire iene e non ce ne vogliano questi animali, che un tempo si coprivano di qualunquisti nickname, oggi invece si muovono sempre di più “a volto scoperto” e anche noto, vedi personaggi come Vannacci, sfogando la loro frustrazione con frasi che sdoganano ignoranza, volgarità, misoginia.

Il linguista Massimo Arcangeli e l’Associazione Gi.u.li.a. (GIornaliste Unite LIbere Autonome) da tempo denunciano la violenza verbale che spadroneggia sui social nei confronti delle donne. Ma ora, contro questo fenomeno sempre più dilagante, hanno intrapreso anche una campagna di sensibilizzazione dal titolo “Donne alla gogna” con l’obiettivo di far emergere la violenza verbale in cui, l’uso sistematico della parola, è finalizzato a screditarle e silenziarle. Un progetto che dice basta all’indifferenza e al silenzio, dove l’odio non trovi spazio e venga pubblicamente condannato a gran voce.

“Donna alla gogna” prevede una serie di eventi che attraverseranno l’Italia, a partire da settembre prossimo, per raccontare e stigmatizzare i comportamenti d’odio, far in modo che le piattaforme social siano in grado di rafforzare le politiche penalizzanti contro l’odio e l’odio di genere e per rendere gli utenti più consapevoli dell’importanza di rispettare sempre e comunque l’altro/l’altra.

Un’iniziativa che culminerà in un Manifesto condiviso da più parti e che vuole essere un atto di civiltà per una campagna d’informazione che è anche un appello alla responsabilità di tutti per contribuire alla costruzione di un mondo digitale rispettoso. Per mettere al bando la nefandezza di frasi come “Meglio un piatto di merda che sta zecca puzzolente!”, “A rincoglionita”, “Troia e deficiente”. Inoltre ciò che è peggio e colpisce maggiormente è che dietro queste frasi non ci solo cafoni gonfi di ridondante odio, ma troppo spesso professionisti che appena possono millantano, urbi et orbis, di essere dei bravi padri di famiglia.