X-Twitter: un preoccupante cambio di passo

da | Ott 18, 2023 | News

Omogenitoriali
È ormai chiaro il disimpegno della piattaforma di Elon Musk nella prevenzione e nel contrasto all’hate speech. Un atteggiamento ancora più allarmante in questo tempo di crisi.

 

 

È notizia di questi giorni: la Commissione Europea ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sul social network X-Twitter, accusato di diffondere “notizie false” e “contenuti violenti e terroristici, che incitano all’odio” in seguito agli attacchi di Hamas in territorio israeliano.

Più precisamente, la Commissione ha fatto sapere di aver inoltrato una specifica richiesta d’informazioni alla piattaforma, per accertare eventuali violazioni del Digital Services Act (DSA), la nuova legislazione europea sui servizi digitali. Qualora venissero accertate violazioni sistematiche del DSA, X-Twitter andrebbe incontro a pesanti sanzioni pecuniarie che, in casi estremi, potrebbero arrivare al 6% del fatturato dell’azienda.

La richiesta d’informazioni non è estemporanea: preceduta da una lettera di avvertimento inviata alcuni giorni prima dal Commissario europeo per il mercato interno e i servizi Thierry Breton, è un atto dovuto in base al nuovo DSA se la Commissione riceve segnalazioni in merito alla diffusione di contenuti illeciti. Né si tratta soltanto di un pro-forma. La piattaforma deve infatti urgentemente rispondere a domande specifiche riguardanti la pubblicazione di notizie false e altri contenuti illeciti legati al conflitto tra Israele e Hamas, e a comportamenti già denunciati da più parti – ad esempio, dalla Anti Defamation League – alla fine di settembre.

Breton ha inviato avvertimenti preliminari anche a Meta (Facebook e Instagram) e TikTok, rei di aver diffuso, rispettivamente, disinformazione riguardo alle elezioni legislative polacche del 15 ottobre e alle elezioni europee del giugno 2024, e di non fare abbastanza per proteggere l’utenza più giovane da contenuti violenti, “che sembrano circolare senza controlli di sicurezza”.

Tuttavia, secondo Bruxelles, è la condotta di X-Twitter ad allarmare di più, poiché – tra i grandi social network – è quello che meno impedisce la circolazione di notizie false e manipolatorie ai danni dell’opinione pubblica. Non è un caso che da mesi la piattaforma stia suscitando l’attenzione di istituzioni transnazionali, centri di ricerca, organizzazioni della società civile, preoccupate per l’aumento esponenziale di contenuti illeciti, teorie del complotto, e fake news.

Nell’agosto scorso, il Center for Countering Digital Hate ha pubblicato un report nel quale criticava apertamente X-Twitter per non aver né moderato né rimosso il “99% dei tweet contenenti messaggi apertamente razzisti, xenofobi, omolesbotransfobici, antisemiti e neo-nazisti pubblicati da profili con la spunta blu [ovvero, certificati]”. Dati alla mano, ha inoltre mostrato che – dal cambio di proprietà dell’ottobre 2022 – la piattaforma non ha per nulla ostacolato la circolazione di contenuti “volgari e ostili” verso alcuni gruppi di persone, facendo triplicare nel giro di alcuni mesi quelli visibilmente razzisti, e facendo aumentare del 58% quelli di carattere omolesbotransfobico.

Già nella scorsa primavera, d’altronde, X-Twitter aveva platealmente deciso di abbandonare il gruppo di supervisione del Codice di Condotta del 2016: un sonoro schiaffo alle regole comuni costruttivamente negoziate da istituzioni europee e piattaforme digitali. E a settembre la sua dirigenza ha fatto sapere di aver dimezzato il team interno che si occupa di monitorare e limitare la disinformazione e i tentativi d’influenzare le vicende politiche nei vari paesi. A questo, si aggiunge inoltre la recente decisione di non concedere più, gratuitamente, l’accesso ai dati alle associazioni che si occupano di monitorare i livelli di hate speech nei social media: anche questo, un chiaro segnale non solo di disimpegno nella prevenzione e nel contrasto ai discorsi d’odio, ma anche di aperta ostilità nei confronti di chi, invece, prova faticosamente a fare qualcosa.

Come Rete impegnata in azioni tanto di monitoraggio quanto di advocacy, non possiamo non esprimere il nostro disappunto, e la nostra preoccupazione, verso questo ‘nuovo corso’ di X-Twitter. Un nuovo corso che riteniamo allarmante e pericoloso. E per il quale chiediamo una risposta ferma da parte delle istituzioni e dell’utenza, soprattutto in un momento tanto delicato per l’informazione, l’orientamento dell’opinione pubblica, e la salvaguardia dei diritti di cittadinanza.

 

Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio