La tecnica dell’odio generata dopo l’uccisione di Kirk, spiegata da Federico Faloppa

da | Set 23, 2025 | News

L’uccisione di Charlie Kirk negli Stati Uniti ha scosso l’opinione pubblica e innescato una serie di reazioni a catena che hanno travalicato i confini americani. In un contesto in cui cresce e viene alimentata la confusione tra fatti e narrazioni manipolate, capire le dinamiche alla base della diffusione dell’odio è diventato urgente e necessario.

L’intervista di Massimo Bacchetta a Federico Faloppa, docente di linguaggio e discriminazione all’Università di Reading e Referente scientifico della Rete, offre una lettura lucida e necessaria dell’onda d’odio che ha seguito l’uccisione di Charlie Kirk. Un episodio tragico che è diventato subito strumento per ribaltare la realtà e innescare accuse generalizzate da parte di chi, in modo paradossale, chiede maggiore libertà di espressione.

Faloppa mette in luce la meccanica che genera l’odio: non solo ciò che viene detto, ma come viene detto, chi lo ripete, e il network sociale che amplifica ogni messaggio. In molti casi, chi ha contribuito a costruire le piattaforme della polarizzazione lancia poi accuse di fomentare odio quando ne vede gli effetti, senza riconoscere che è parte attiva del processo generativo dell’odio.

La confusione e la distorsione di un fenomeno multifattoriale come l’hate speech nascono quando fatti, opinioni, manipolazioni mediatiche e propaganda si intrecciano. Faloppa invita a rimappare gli eventi – separando ciò che è realmente avvenuto da ciò che è costruito –, a studiare le cause profonde (economiche, culturali, mediatiche), e a comprendere come queste campagne d’odio diventino strumenti geopolitici e simbolici.

 

Per approfondire la costruzione dell’odio contemporaneo, ascolta l’intervista completa su Radio Popolare!