Un libro in pillole: Oltre l’antropocentrismo

da | Apr 13, 2023 | News

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Oltre l’antropocentrismo. Contributo a un logos sull’animalismo di Monica Gazzola e Roberto Tassan, 2018, Gruppo Editoriale Viator, 176 pagg., € 15,00

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Monica
Dal sito di Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio: “Avvocata penalista.[…] Ammessa al patrocinio avanti il Tribunale Penale Internazionale dell’Aja, da sempre affianca all’attività professionale l’impegno per la tutela dei diritti dei più deboli, in particolare migranti, minoranze, donne e animali non umani.”

Roberto
Da Tessere, Associazione Culturale: “Nato e residente a Venezia, si è laureato all’Università di Padova con una tesi psicosociologica sulla malattia mentale. Ha poi frequentato corsi di ‘Pragmatica della comunicazione’ e ‘Analisi Transazionale’ e si occupa di formazione manageriale ed attività culturali e seminariali.”

Una logica senza diritti
Come può sembrare logico che gli animali non godano di diritti? È questa la domanda che attraversa tutto il volume. Non solo perché è falsa (o quantomeno limitata) la deduzione secondo cui la loro incapacità di parlare come gli umani denota la loro mancanza di intelletto e dunque di anima; ma anche perché valutare l’intelligenza degli animali in termini umani e dedurne che sono incapaci di avvertire il dolore fa parte di uno scetticismo del passato che oggi viene confutato da molti scienziati.

Ribaltare il discorso
E se anche noi umani venissimo considerati non intelligenti da una formica perché non sappiamo collaborare altrettanto bene? O stupidi e smarriti dal punto di vista di un piccione perché non abbiamo la stessa consapevolezza dello spazio? O, ancora, insensibili da quello di un cane perché non siamo in grado di orientarci con l’olfatto o dimostrare incondizionata fiducia e fedeltà nei confronti della persona amata?

Linguaggio che discrimina
“Nell’America degli inizi del ‘900 vi furono scienziati che affermarono che i neri costituivano una razza intermedia tra l’uomo e l’orango, e che pertanto era assurdo pensare di dar loro un’istruzione in quanto privi delle necessarie capacità mentali.”

Crudeltà resa legittima
Il libro spazia dal noto passo della Genesi («Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra. Soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra», Gen. I,28) che secondo gli autori deresponsabilizza verso gli animali, di cui dovremmo invece avere “dovere di custodia e cura”; alla trattazione filosofica che reifica gli animali e legittima dunque ogni trattamento crudele e spregevole inflitto loro; sino alla fisica moderna e alla rivoluzione epistemologica che questa inevitabilmente comporta.

E quindi?
Spiega il sociologo Pierluigi Musarò, membro del Coordinamento della Rete contro l’odio: “Alla base c’è il tentativo di prendere gli animali sul serio, di non discriminarli come inferiori o meri oggetti o strumenti solo perché appartengono ad altre specie, di andare oltre le consolidate manifestazioni di specismo che sono alla base della nostra cultura, compresa la scienza, la politica, la giurisprudenza e le nostre pratiche quotidiane di consumo.”