In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, che ricorre il 10 dicembre di ogni anno, vogliamo ricordare che i diritti umani iniziano dalle parole — da come le usiamo, da come le insegniamo, da come le trasformiamo — e scegliamo di partire da chi quelle parole le vive, le ascolta e le reinterpreta ogni giorno: i e le giovani. Per questo motivo, oggi riprendiamo a condividere idee, progetti, campagne ideate da ragazzi e ragazze nell’ambito del progetto #Youthforchange: semi contro l’odio. La campagna di oggi è ideata dalle studentesse e dagli studenti del corso di Digital Skills – CIMO dell’Università Cattolica di Milano.
Se avete un progetto, un’idea di campagna social che volete condividere, mandatecela qui: info@retecontrolodio.org.
In un mondo dominato da notifiche, commenti e messaggi continui, l’odio digitale ha un effetto immediato: ci spegne. Ci manda in “modalità aereo”, non sul telefono, ma dentro. Da questa consapevolezza nasce la campagna “Odio l’odio perché mi manda in modalità aereo”, ideata da Carlotta Battaglia, Maria Novella Chionna, Christian Galimberti, Martina Noris Guastella, Benedetta Braghi.
Il suo scopo è di sensibilizzare, educare e attivare gli utenti contro le forme più comuni di hate speech online.
Obiettivi
La campagna nasce con l’intento di far emergere l’impatto reale dell’odio digitale, spesso sottovalutato o percepito come qualcosa di “virtuale” e quindi innocuo. Attraverso contenuti mirati e un linguaggio vicino ai giovani, l’iniziativa vuole promuovere un modo di comunicare più empatico e responsabile, capace di trasformare gli spazi online in luoghi più sicuri.
Un altro obiettivo centrale è coinvolgere attivamente gli adolescenti – i veri protagonisti del mondo digitale – invitandoli a partecipare a challenge, momenti di confronto e azioni collettive che valorizzino comportamenti positivi. Parallelamente, la campagna lavora per contrastare la normalizzazione dei commenti tossici, quei piccoli episodi quotidiani di odio che, ripetuti nel tempo, diventano parte del paesaggio digitale e finiscono per non essere più percepiti come un problema.
Il concept
Quando subiamo o assistiamo all’odio, attiviamo una difesa invisibile: ci chiudiamo, evitiamo, ci disconnettiamo. La campagna ribalta questa immagine: disattivare l’odio, riconnettersi con l’umanità. Una metafora semplice, contemporanea e universale che rende il messaggio immediato.
La campagna vive soprattutto su Instagram, con tre fasi principali: teasing, seeding e interazione. A seguire, una fase di loyalty offline: webinar, kit per scuole, laboratori creativi e attività collettive.
Perché funziona
È contemporanea, parla il linguaggio dei giovani, trasforma una funzione tecnica in una metafora emotiva e attiva il pubblico con un approccio positivo.
“Odio l’odio perché mi manda in modalità aereo” non si limita a denunciare l’odio digitale: offre una strada per spegnerlo. Invita a riconnettersi con gli altri, a restare presenti, a scegliere l’empatia. Perché se l’odio disconnette, l’umanità riconnette.