Hate speech in tempi di crisi

da | Nov 17, 2023 | News

Monitora

L’indagine – che ha visto il contributo di diversi soggetti di Rete – è stata commissionato dal Comitato antidiscriminazione, diversità e inclusione (CDADI) del Consiglio d’Europa per dar seguito alla Raccomandazione CM/Rec(2022)16 del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulla lotta all’incitamento all’odio, adottata nel maggio 2022.

Soffermandosi sui discorsi d’odio relativi alle crisi degli ultimi anni (febbraio 2020 – marzo 2023) e analizzando le relative risposte da parte delle autorità statali e dei principali attori sociali, lo studio delinea criticità e sfide, e fornisce alcune raccomandazioni per gli Stati membri del Consiglio d’Europa. Sulla base dei dati raccolti nei social media e attraverso questionari e interviste agli stakeholder di sette paesi focus – Albania, Germania, Italia, Lettonia, Romania, Repubblica Slovacca e Regno Unito – l’indagine evidenzia in particolare due ‘crisi’: quella seguita al Covid-19, e quella provocata dall’aggressione militare della Federazione Russa nei confronti dell’Ucraina. Sottolinea inoltre quanto migranti e rifugiati siano uno dei principali bersagli dell’incitamento all’odio, quanto sentimenti xenofobi siano in crescita in tutto in continente, quanto poco si sia fatto in molti contesti per contrastare l’hate speech nei confronti delle persone LGBTQI+ (e in particolare delle persone transgender), e quanto in tempi di crisi rischino di normalizzarsi i discorsi di odio antisemita.

Le sfide nell’affrontare l’incitamento all’odio sono numerose: distinguere la libertà di espressione dall’incitamento all’odio, accedere ai dati sull’incitamento all’odio online e in generale monitorare con continuità i casi di hate speech, dedicare risorse sufficienti per una reazione rapida e investire in modo tempestivo in istruzione, formazione, spazi di cittadinanza. Proprio in tempi di crisi, inoltre, risultano prioritarie l’attuazione di misure legali per combattere l’incitamento all’odio, e la promozione di campagne coordinate da parte non solo delle forze dell’ordine ma anche e soprattutto della società civile. Ma proprio in tempi di crisi appare più difficile modificare i quadri giuridici in senso antidiscriminatorio, stabilire procedure efficaci per prevenire e combattere l’incitamento all’odio a tutti i livelli, produrre cambiamenti sostanziali e, soprattutto, dotarsi di strumenti efficaci per garantire la coesione sociale.

Lo studio, di cui è primo autore il coordinatore della Rete Federico Faloppa, si può scaricare cliccando sul pulsante in basso.