Ius Scholae

da | Giu 22, 2022 | Advocacy

a cura del Gruppo Advocacy

 

Ius Scholae: il Parlamento riconosca i diritti delle persone italiane di fatto, ma ancora discriminate per legge

 

La Rete saluta con soddisfazione l’approdo in Aula della Camera della proposta di riforma della cittadinanza, presentata dal presidente della Commissione affari costituzionali della Camera Giuseppe Brescia, originariamente previsto per domani 24 giugno.

Tuttavia, ancor prima dell’inizio dei lavori, già oggi è stata data notizia dello slittamento della discussione al prossimo 29 giugno.

La calendarizzazione è un primo necessario passo affinché l’attuale legge in materia di cittadinanza, ormai vecchia di 30 anni, giunga a un percorso di riforma. Un passo fondamentale e urgente che chiediamo alle nostre rappresentanze parlamentari di compiere con responsabilità, dando un riscontro legislativo e istituzionale al cambiamento già avvenuto nella società e nella demografia italiana. Un cambiamento che ha inizio e compimento proprio nella scuola: luogo di arricchimento e crescita per eccellenza, laboratorio di comunità dove ragazze e ragazzi si sentono parte di un ‘noi’ più grande, porta di accesso all’essere cittadine e cittadini di domani.

Lo ius scholae è un presupposto fondamentale per garantire i diritti inviolabili e i diritti di cittadinanza, e colmerebbe un vuoto che i nostri principi Costituzionali non possono più tollerare. L’Italia, infatti, rimane tra i Paesi più arretrati in Europa in materia di cittadinanza. Ed è giunto il tempo di dar voce alla volontà di un’ampia parte della società e, finalmente, un riconoscimento – non solo giuridico – a circa un milione di giovani.

Come Rete, riteniamo il testo proposto un buon punto di partenza. Da giuristi, non possiamo però non evidenziare la mancanza di una norma transitoria, che disciplini lo statuto delle persone che abbiano maturato o stiano maturando i requisiti richiesti al di fuori dei rigidi parametri temporali dettati. Chiediamo quindi un confronto e un’integrazione sul punto.

In vista della fine dell’attuale legislatura, chiediamo al Parlamento un atto di responsabilità e presa di coscienza dei tempi storici in cui ci troviamo, affinché si possa giungere all’approvazione del testo di riforma il prima possibile, senza ulteriori rinvii, attraverso un confronto tra le parti politiche finalmente franco e privo delle strumentalizzazioni a cui fin troppe volte abbiamo assistito.