#Youthforchange: Fusion University

da | Mar 9, 2024 | Contronarrazioni

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Alcune studentesse e studenti del corso di Media e Sicurezza dell’Università di Bologna hanno realizzato la campagna Fusion University in risposta alla nostra call to action #YOUTHFORCHANGE: semi contro l’odio.

La Fusion University si pone come obiettivo l’accoglienza e l’incontro di vite con esigenze diverse. Vuole ospitare e integrare studenti e studentesse di ogni parte del mondo, promuovendo politiche di inserimento e di sostegno. Punta ad abbracciare le disparità, riprogettando gli spazi per una maggiore inclusività, fisica e sociale. Mira ad incentivare progetti e convegni per informare ed estirpare il divario ‘noi’ e ‘altri’, punta alla parità di genere e alla sensibilizzazione ambientale. Vuole promuovere iniziative in collaborazione con i carceri, fondendo realtà differenti.

Educa per abbattere i limiti.

La Fusion University pensata da Anna Stano, Elena Ciccimarra e Alessio Bernardi vuole impegnarsi attivamente nella realizzazione di un’università #HATEFREE fondandola su 5 pilastri principali:

1. SUPPORTO: un’app universitaria, SPEAK UP!, messa a disposizione per tutti gli studenti/studentesse. Uno spazio digitale innovativo che metta in comunicazione diverse realtà e differenti bisogni. L’app sarebbe il mezzo per instaurare un’interazione attiva e personale tra studenti/studentesse e professionisti/professioniste. L’idea è di riservare una maggiore attenzione a problematiche di inserimento per studenti/studentesse stranieri/straniere, a situazioni di disparità di genere, a difficoltà relazionali per persone con disabilità fisiche e/o soggette a disturbo dell’apprendimento. Vorrebbero una sezione dell’app, REPORT TO SUPPORT, interamente dedicata all’”hate report”: per tutti e tutte coloro che, come vittime e/o testimoni, hanno subito una qualche forma d’odio in università.

2. DISTRIBUZIONE: l’università punta ad impegnarsi concretamente nella sensibilizzazione ambientale, installando distributori di acqua, fornendo borracce e portaceneri portatili per gli studenti. A questo si aggiunge l’idea di una fornitura di prodotti mestruali a prezzi contenuti.

3. ACCESSIBILITÀ: il progetto prevede una riprogettazione degli spazi universitari con l’inserimento di innovative mappature tattili-plantari per permettere una maggiore accessibilità e inclusione sia fisica che sociale. Inoltre, vi è l’idea di una realizzazione di bagni a-gender volti a estirpare il binarismo sessuale e la corrispondenza sesso-genere.

4. CONFRONTO: l’organizzazione e la promozione di convegni volti alla sensibilizzazione delle disparità sono un’occasione di confronto e apprendimento. I convegni dovranno analizzare distinte aree sociali e coinvolgono protagonisti differenti, quali persone che si trovano in stato di privazione della libertà, persone con disabilità/DSA, persone LGBTQIA+, stranieri/straniere. L’obiettivo è creare maggiore consapevolezza e intervenire attivamente nella prevenzione e nell’abbattimento dei fenomeni di discriminazione sociale. L’università mira ad incentivare inoltre pratiche di multilinguismo, istituendo corsi di lingue minoritarie e spazi di interazione multiculturale.

5. INCONTRO: il confine, fisico e sociale, dovrebbe essere un punto di incontro, non di separazione. L’università dovrebbe impegnarsi nella concretizzazione di iniziative finalizzate a rendere il carcere un ambiente più vicino e umano. L’idea è di collaborare con i carceri coinvolgendo detenuti/detenute, studenti/studentesse e professori/professoresse. L’università deve avvicinare le realtà, unire il ‘fuori’ e il ‘dentro’. Dovrebbe offrire possibilità di studio e di arricchimento umano, tracciare prospettive e nuove opportunità. L’università #HATEFREE punta ad instaurare un dialogo, privo di colpevolizzazione o pregiudizio.

LA FUSION UNIVERSITY è l’università solidale finalmente libera da qualsiasi forma di odio. È l’università hate-free, le cui priorità sono il benessere e l’ascolto di tutte e tutti.