L’associazione Italiani senza cittadinanza, in collaborazione con +Europa e altre associazioni e organizzazioni di italiani con background migratorio, ha lanciato un importante referendum di iniziativa popolare volto a riformare la legge sulla cittadinanza.
L’obiettivo è ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale, necessari per i cittadini extra-UE per poter presentare domanda di cittadinanza italiana. La raccolta firme, avviata qualche giorno fa, mira a raggiungere la soglia di 500.000 firme entro la fine di settembre. Il risultato di questa iniziativa potrebbe portare una svolta decisiva nella vita di milioni di persone che vivono e contribuiscono al Paese da anni.
La legislazione italiana sulla cittadinanza, attualmente tra le più rigide in Europa, richiede una permanenza ininterrotta di almeno 10 anni per i cittadini non appartenenti all’Unione Europea. Il referendum si propone di dimezzare questo periodo, adeguando l’Italia agli standard già adottati in gran parte dell’Europa. Paesi come la Germania hanno già intrapreso questo percorso, con l’approvazione, all’inizio del 2024, di una legge che prevede proprio 5 anni di residenza per ottenere la cittadinanza. Il contributo dei cittadini migranti alla crescita del Paese, secondo i promotori del referendum, merita un riconoscimento attraverso diritti e opportunità che rafforzino l’integrazione.
Un cambiamento per 2,5 milioni di persone
Il mancato riconoscimento della cittadinanza italiana a milioni di persone extra-UE contribuisce a perpetuare una narrazione di esclusione che alimenta spesso i discorsi d’odio, marginalizzando chi, pur vivendo, lavorando e contribuendo al Paese, non viene riconosciuto come parte integrante della società.
Secondo le stime, la riforma potrebbe interessare circa 2,5 milioni di persone residenti legalmente in Italia, includendo coloro che, pur vivendo e lavorando nel Paese da molti anni, sono ancora esclusi dai diritti fondamentali riservati ai cittadini italiani. Tra questi, la possibilità di partecipare a concorsi pubblici, di votare, di rappresentare l’Italia in competizioni sportive senza restrizioni, e di accedere con facilità a percorsi di studio e formazione all’estero. La riforma avrebbe inoltre un impatto diretto sui figli e le figlie minorenni di coloro che acquisiscono la cittadinanza, garantendo loro un futuro di pari opportunità.
I promotori sottolineano che la modifica non regalerà la cittadinanza, ma manterrà invariati requisiti come la conoscenza della lingua italiana, adeguate risorse economiche, e il rispetto delle leggi fiscali e di sicurezza del Paese.
Il termine ultimo per raggiungere le 500.000 firme necessarie è il 30 settembre. È possibile firmare online gratuitamente con spid o carta di identità elettronica, cliccando sul pulsante in basso!
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