Perché, in momenti di grande tensione, come ad esempio dopo un crimine particolarmente orribile che scuote profondamente un’intera comunità, la gente è così pronta a sfogare la propria furia sullo straniero e sui simboli e le strutture della diversità culturale e religiosa? E che ruolo di fondo può avere la stampa quotidiana in momenti come questi?
Queste erano alcune delle domande che stavano alla base del monitoraggio della stampa locale ferrarese “Sono Solo Parole”, pubblicato da Occhioaimedia nel 2019, e che vengono riprese ora nello studio di follow-up “Sono Solo Parole 2024”.
E sono domande che si pongono con grande urgenza in questi giorni anche in Inghilterra dopo i terrificanti omicidi di Southport dove, sulla base di informazioni del tutto false diffuse dai social media – secondo cui il presunto assassino sarebbe un fanatico islamico da poco arrivato nel paese su un barcone di profughi – una folla incitata da estremisti di destra ha tentato di attaccare la moschea locale.
In poche ore dopo il crimine si è scatenata una guerra per le strade, con numerosi feriti tra le forze dell’ordine e ingenti danni alle proprietà: il tutto in un contesto in cui l’unica informazione rilasciata e pubblicata da quasi tutti i media mainstream è stata che il presunto assassino era nato nel Regno Unito e che non aveva nulla a che fare con l’Islam.
Dallo studio del 2019 dei giornali locali della città di Ferrara, è emerso che il tema principale di oltre il 72% degli articoli riguardanti l’immigrazione è stato CRIMINALITA’ E SICUREZZA. E nel 2024, applicando le stesse categorie tematiche definite dall’Associazione Carta di Roma, possiamo vedere che ben poco è cambiato:
Nello specifico, i dati presentati in questo grafico si riferiscono al monitoraggio giornaliero dei giornali cartacei “Il Resto del Carlino Ferrara” e “La Nuova Ferrara” nel periodo gennaio-marzo 2024.
La stampa locale “ufficiale” di una città – cioè non la giungla dei social media – enfatizza costantemente, giorno dopo giorno, anno dopo anno, il legame tra etnia e criminalità, indicando la provenienza nazionale del presunto criminale quando, quasi sempre, questa non ha nulla a che fare con il reato commesso. Può questo racconto mediatico influenzare la convivenza pacifica in una società caratterizzata dalla diversità culturale?
Il rapporto “Sono Solo Parole 2024”, che verrà reso disponibile nelle prossime settimane, è significativo non solo per i suoi risultati ma anche per il modo in cui questi dati sono stati ottenuti, cioè lavorando con studenti e studentesse di venti classi di quattro scuola superiori.